




La nuova vetta dell’ospitalità
di TobiaDonà
Incastonato tra le millenarie montagne dell’Hejaz, nel cuore di un paesaggio incontaminato, il resort Desert Rock coinvolge gli ospiti in un’inedita esperienza immersiva in grado di fondere architettura di qualità, natura e una spiccata spiritualità del luogo. Nonostante la straordinaria collocazione, esso si trova a soli venti minuti dall’aeroporto internazionale del Mar Rosso, inserendosi con eleganza e discrezione nel suggestivo territorio, stabilendo un nuovo paradigma per l’ospitalità di lusso. Progettato da Oppenheim Architecture in collaborazione con Red Sea Global, Desert Rock si ispira all’antica civiltà nabatea, che scolpì i suoi insediamenti nella roccia, in un eterno dialogo tra uomo e natura. Oppenheim Architecture, si propone di progettare con la terra, e non su di essa. È questa filosofia che ha generato un’opera visionaria che pare emergere dalla roccia stessa, rispettando con i suoi volumi, la conformazione naturale del sito, minimizzando così l’impatto ambientale. Con studi a Miami, Basilea e Tirana, lo studio è celebre per un approccio site-specific al progetto che si pone come obiettivo un dialogo forte tra l’architettura e il paesaggio. Vincitore di oltre 90 premi internazionali, tra cui il prestigioso National Design Award del Cooper Hewitt e l’American Prize for Architecture, Oppenheim Architecture continua a ridefinire l’estetica e il significato del costruire contemporaneo, modificando le gerarchie degli spazi e delle funzioni. L’accesso al resort, ad esempio, avviene attraverso una valle nascosta e si svela gradualmente, offrendo un’esperienza sensoriale di rara intensità, completamente opposta all’ ordinaria convenzione di celebrare gli ingressi degli hotel. In questo progetto ogni dettaglio è pensato per amplificare la connessione con ciò che è naturale ed impalpabile: le ville, le suite e gli spazi comuni sono scolpiti nella roccia o sospesi sulle pareti montuose, in un perfetto equilibrio tra monumentalità e leggerezza. Le Wadi Villas dispongono di piscine private immerse nel paesaggio desertico, mentre le Cliff Hanging Villas, aggrappate alla montagna, regalano viste mozzafiato. Le Mountain Cave Suites e le Mountain Crevice Villas offrono intimità assoluta, con piscine a strapiombo che si riflettono e si fondono nel cielo. Il massimo dell’esclusività è rappresentato dalla Villa Reale, un rifugio segreto in una parte incontaminata della valle, dove il lusso diventa un’esperienza su misura. Ma al di là del lusso che inevitabilmente deve caratterizzare un’offerta di questo tipo, il Desert Rock rappresenta un manifesto di sostenibilità, di interazione mimesi con il sito e la natura, con il paesaggio ed il suo valore più ampio e generale. I materiali di scavo sono stati riutilizzati nella costruzione, i sistemi di raffreddamento passivo riducono al minimo il consumo energetico e una vegetazione autoctona rende la valle più verde e vitale. Questa attenzione ecologica riflette la volontà di migliorare, e non di non interferire troppo con il paesaggio naturale. “Desert Rock incarna la nostra filosofia di collegare l’architettura allo spirito del luogo”, afferma Chad Oppenheim, fondatore dello studio. “Abbiamo creato un santuario in cui gli ospiti possano vivere il potere e la bellezza della natura in modo profondo e autentico”. Con l’apertura di Desert Rock, Oppenheim Architecture celebra il suo 25° anniversario, portando avanti una visione in cui il lusso non è solo comfort, ma un’esperienza emotiva, sensoriale e rispettosa del pianeta. Un’architettura capace di integrarsi in modo concreto con il paesaggio incitando lo sguardo ad un sentire più profondo e autentico.




